Borrelli afferma che non usa la mascherina.
Questa è una delle dichiarazioni che dimostra l’effettiva ed inconfutabile mediocrità di chi dovrebbe dare un esempio integerrimo su quella che è la disciplina verso il problema e la comprensione dello stesso: la propogazione del virus COVID-19.
Ci si interroga, ora, sul periodo compreso fra il 2 ed il 9 marzo in cui, per i comuni maggiormente colpiti dal virus, non è stata presa la decisione di dichiarare l’area zona rossa. Le cariche locali puntano il dito verso il governo centrale.
Non è stata chiusa l’area, al tempo, come oggi non si comprende che l’uso di una mascherina, obbligata o no dalle leggi, diminuisce, ovviamente, le probabilità sia che il virus sia rilasciato da chi la indossa, sia che venga acquisito da chi la usa.
Come le mascherine sarebbero dovute essere parte della nostra quotidianità fin dal primo giorno di allarme, senza alcuna necessità che qualcuno ce lo imponesse, così sarebbe dovuto essere immediato il blocco degli spostamenti negli e dagli agglomerati urbani di qualunque dimensione al fine di circoscrivere immediatamente il problema. Cosa speravamo? che il virus ci avrebbe schifati una volta entrato in casa nostra?
Siamo, di base, fortemente impreparati a qualunque tipo di emergenza, e dobbiamo comprenderlo con assoluta chiarezza e serenità per iniziare un percorso che ci porti alla pari di quello che chiamiamo “livello di progresso raggiunto”.