Al 21 gennaio 2020 vengono ritoccate le stime e le definizioni.
- Cresce la valutazione del rischio che il virus possa giungere in Europa.
- Primo caso di contagio negli USA. Secondo i Cdc, l’uomo non presentava sintomi al suo arrivo a Seattle la settimana precedente, dopo il viaggio in Cina. Le condizioni dell’uomo sono buone e – affermano i medici – ci sono pochi rischi che infetti altre persone.
- Dopo la conferma ufficiale, del 20 gennaio 2020, che il virus si può trasmettere anche tra uomo e uomo, il Centro europeo di controllo delle malattie (Ecdc) ha ritoccato al rialzo la classificazione del rischio, portandolo da “basso” a “moderato”.
- al 20 gennaio 2020, la probabilità di importazione di casi di 2019-nCoV nell’Unione europea era ancora considerata “moderata”
Le parole di Pregliasco
Alla fine di gennaio 2020 queste erano le parole del virologo dell’Università di Milano Fabrizio Pregliasco: I cinesi dicono abbastanza poco sul nuovo coronavirus ma penso che la situazione vada vista anche in positivo: sono riusciti a individuare una ‘fogliolina’ in un mare sconfinato. Questi circa 200 casi di polmonite, che magari saranno anche molti di più e potrebbero sbarcare anche in Italia, sono però una piccola epidemia, che è stata individuata per tempo e che è ora, per questo, contenibile. Il quadro va sicuramente visto nel suo evolversi nel tempo perché si tratta di una forma non peculiare di infezione, che provoca una comune polmonite. Ma io voglio vedere il positivo: un’epidemia è come un incendio, inizia in una piccola zona, poi aumenta e poi qualche spezzone vola via (e questo potremmo accomunarlo ai viaggi delle persone nel mondo). E’ chiaro che oggi, rispetto al passato, dopo l’esperienza dell’H1N1, della Sars, della Mers, è stata rinforzata la capacità di individuazione della situazione di rischio. Con le pandemie di spagnola o la Hong Kong in qualche modo l’uomo è stato colpito in faccia e la situazione era incontrollabile. Oggi invece, pur essendo possibile che arrivino casi in Europa e in Italia come è già avvenuto in passato – conclude l’esperto – è presumibile che ci sarà una reazione complessiva del sistema in modo da poter circoscrivere e tamponare l’infezione. [Cit.]
E’ incredibile verificare come le organizzazioni e le professionalità che avrebbero dovuto prepararci a quanto sarebbe accaduto, si siano limitate a riconoscere i cambiamenti dovuti alle loro definizioni MENTRE le cose accadevano ovvero mentre tali considerazioni poteva farle chiunque. Non è troppo semplice al 20 gennaio 2020 alzare il valore di rischio da basso a moderato? Non ci si sarebbe dovuti aspettare che per la natura del virus, almeno le nazioni, sarebbero dovute essere isolate a titolo di cautela e prevenzione?